venerdì 17 febbraio 2017

ALBUM #5



La soffitta dell’infanzia o il cilindro del mago.

Una bacchetta, una parola magica e il cilindro del mago diventa la porta d’ingresso per  stravaganti apparizioni: conigli, fazzoletti colorati, colombe, coriandoli e quanto possa scaturire dalla fantasia di un mago eccentrico.
La Soffitta dell’Infanzia è stata per me il cilindro del mago e ha fatto apparire incanti, magie e meraviglie. Forse siamo tutti scivolati nella tana del coniglio, forse proprio nella tana di uno di quei bei conigli bianchi che il mago ha fatto apparire con un artificio. Dopo quel lento scivolare nel passato, il presente non è stato più lo stesso. Ci siamo ritrovati legati gli uni agli altri da uno spago gentile che metteva in comunicazione i nostri sentire più profondi. 
Era mia nonna o la tua che bruciava la crostata perché a me piaceva così? Era la mia lingua che si tingeva di rosso mentre di nascosto mi mettevo in bocca le grosse palline di gomma da masticare? Di chi era la “stanza di sopra” e a chi apparteneva la “stanza davanti”? Mi sono certo persa al supermercato qualche volta, mentre la mamma faceva la spesa e nel bosco mio nonno incideva il mio nome su un grosso bastone. 
La soffitta dell’infanzia ha creato ricordi comuni, condivisi come si condivide una poesia che tutti abbiamo imparato a memoria perché era bella, perché ci piaceva, perché recitarla tutti insieme creava un ritmo che ci spingeva a cantare e a ballare a tempo. Ha creato affetto ed empatia.
Non so come dirlo meglio o come questo sia possibile, ma ha creato preziose amicizie d’infanzia nate tra adulti.


Elena

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